Questo è, con molta probabilità, il cafè con il servizio più lento di tutta la città. Ma tanto che fretta c’è? Sono a Los Angeles.
La gente intorno a me è di una varietà a volte preoccupante. Ma questo rende il tutto davvero più interessante. Gli oggetti che sembrano accomunare tutti quanti sono i laptop della Apple, ce ne sono otto, e moleskine, ce ne sono almeno tre, senza contare quelle probabilmente nascoste nelle varie borse.
Il cappuccino è buono e il cornetto che sto mangiando è quanto di meglio sono riuscito a trovare per far sembrare tutto una colazione italiana.
Lo so, non ha senso. Se avessi voluto una colazione italiana sarei rimasto a casa, però per abituarsi ci vuole un po’ di tempo immagino.
A dir la verità questa mattina mi sono svegliato con la voglia di qualcosa di salato, ma quando sono arrivato qui non ho trovato nulla che stimolasse quella mia fantasia latente e quindi, l’Italia ha vinto di nuovo.
Domani, pollo e uova. Promesso.
Los Angeles è grande. Non penso esista al mondo qualcuno che l’ha vista tutta. Tempo fa pensavo lo stesso di Roma, ma poi ho incontrato persone che mi han fatto ricredere. Soltanto il piccolo quartiere in cui abito io sarà grande più di Avezzano. La mia città.
Sapevo che fosse grande anche prima di partire. Quando ero ancora in italia, per rendermi più o meno conto, ho fotografato Los Angeles su Google Maps, e poi ho fotografato Roma mantenendo la stessa scala. Quando ho sovrapposto le due immagini con Photoshop, ho dedotto che LA, a confronto, è grande come il Lazio. Provateci. è divertente!
Cercando casa dall’Italia stavo quasi perdendo le speranze. Non sembrava facile affatto. Ho temuto di dover chiedere asilo su divani vari per tanto tempo e invece, la prima persona che mi ha accolto dentro casa sua aveva per caso una stanza libera che stavano usando come ripostiglio momentaneo. L’ho conquistata ad un prezzo davvero conveniente per la zona.
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Il cuore d’oro dell’ospitalità appartiene a Jared. L’ho conosciuto a Roma più di 3 anni fa. All’epoca sono stato io ad offrigli un tetto. Ora siamo coinquilini.
Con lui c’è anche Matthew. Insieme mi stanno dando una mano e i primi consigli utili per sistemarmi al meglio.
Sono contento di aver trovato loro perché questa è proprio la zona in cui speravo di abitare. Non ne sapevo nulla, ma ne avevo sentito parlare benissimo.
Il quartiere si chiama Silver Lake, perché dietro la più vicina collina c’è un lago che porta lo stesso nome. Non l’ho ancora visto. Si può fare sport da quelle parti.
A fianco a questa collina sorgono quelle di Hollywood, la cui famosa scritta posso vedere dalla mia finestra. Bellissimo!
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Il primo giorno, appena arrivato in casa, il tempo era bruttissimo. Pioveva e con le nubi nere e la nebbiolina, non riuscivo nemmeno a vedere le colline. Quando mi sono svegliato il giorno dopo, mi sono alzato dal divano e il sipario era aperto! é stato un bello shock! Soltanto allora ho capito dove mi trovavo.
La Sunset Boulevard, che passa di fronte casa mia, si immette nella famosa Hollywood Boulevard dopo circa 20 minuti di pedalate a cavallo della fiammante mountain bike che ho comprato. È li che si trovano le famose stelle e il centro della nightlife, soprattutto quella turistica.
Il cappuccino è finito. Ne vorrei un altro… mi sa che comincio ad abituarmi alle porzioni americane.
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