Credo non ci sia momento migliore di questo per scrivere. E chiaramente ho pensato di condividere il tutto con il web.
Starò diventando un po’ troppo social? Me lo chiedo spesso. Una di quelle domande strane che mi vengono in mente insieme a “sarà il caso di cominciare a pensare al matrimonio visto che molti miei coetanei l’hanno già fatto?”
La risposta però è sempre no. In ogni caso.
Londra di notte, vista dall’aereo, è bellissima. Una distesa infinita di luci mozzafiato. Il London Eye sbrilluccica a fianco al Big Ben. L’aereo in fase d’atterraggio fa una curva panoramica regalandomi una spettacolare visuale delle torri di Canary Wharf che sembrano due cristalli di quelli che collezionavo da bambino quando ero abbonato a “Minerali e Gemme”. Sono piccolissime da lassù. Il volo a planare dell’airbus segue la linea melodiosa del Thames offrendo ai suoi passeggeri un giro turistico per la City. Il Tower Bridge, Westmister, la Battersea Power Station che tanto adoravo fotografare quando vivevo lì. Forse per il semplice fatto di essere finita su una copertina dei Pink Floyd. Ogni volta che volo su Londra è un’emozione. Tanti ricordi.
Invano ho cercato di individuare la posizione delle case in cui ho abitato all’epoca. Troppo difficile. Ce ne sono troppe.
Mi chiedo se senza l’invenzione del’energia elettrica questo sarebbe la stessa cosa.
Atterraggio morbido. Sms a mammina e “Welcome to London”. British Airways ringrazia per averla scelta. Era semplicemente la più economica. Talmente economica che mi è saltato in mente di cambiare il mio sedile “economy” in un favoloso “biz seat”. Sedile completamente reclinabile con poggia piedi in business class. Il mio sogno si è infranto quando sul display del banco assistenza della British sono saltati fuori 3 zeri! Ma siete pazzi? é quasi tre volte quello che ho pagato per un’andata e ritorno a Los Angeles?
L’aeroporto di Heathrow è spaventosamente gigantesco. é l’unico degli aeroporti di Londra in cui non ero mai stato. Talmente grande che vederlo così vuoto da una sensazione stranissima.
Siamo in 10 al massimo. Disseminati per l’immenso Terminal 5.
Ho 11 ore da aspettare prima dell’imbarco sul boeing che mi porterà in America.
Avevo varie opzioni per passare la notte.
1. Incontrare un tizio conosciuto per sbaglio mentre cercavo casa su CraigsList. Si trova casualmente a Londra e avevo pensato di ammazzare un po’ di tempo con una birra insieme a lui in centro.
2. Dormire un paio d’ore a casa di miei amici che abitano dall’altra parte della città.
3. Prendere un hotel all’aeroporto.
Le prime due opzioni sono state scartate per incompatibilità di tempistiche e prezzi degli spostamenti. Essere turista a Londra costa. Soprattutto se sei obbligato ad esserlo da un lay over di 11 ore.
La terza opzione è stata scartata per la qualità della selezione proposta. Non c’è un’hotel sotto le 4 stelle nel raggio di 50km. E siamo sempre a Londra con le sue sterline-
La quarta opzione non citata è lo scomodissimo seggiolino dal quale sto scrivendo queste parole. Vantaggi: è gratis.
L’obiettivo è quello di rimanere sveglio tutta la notte per poi lasciarmi crollare sull’aereo e utopisticamente superare il jet lag. é ancora troppo presto per dire se funzionerà.
L’aeroporto è vuoto.
L’ho già detto?
Sto inquinando Twitter con uno spropositato numero di parole a caso.
Se la mia fatica di questa notte servirà a qualcosa, la mia missione MeetingLife andrà a gonfie vele…
Chissà dov’è la mia valigia..
Credo che al mio arrivo negli States comprerò una boccetta di Narciso Rodriguez “for her”.
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