Luce accesa. Deve provenire da una lampada da tavolo. Un padre al telefono. Tono severo e voce autorevole. Dall’altra parte c’è la figlia che non è ancora rientrata a casa nonostante sia passata la mezzanotte. “Lo vedi? Non c’è collaborazione. I passi avanti ci sono soltanto da parte nostra”. C’è una cadenza romana nel suo accento nonostante la sua dialettica lo distingua di gran lunga dalla signora che sta litigando col marito dietro la persiana socchiusa.
L’influenza del territorio sul modo di parlare e di gestire le conversazioni, in questo caso, è molto più evidente. Sono le 10 del mattino. È domenica e la signora mi ricorda Anna Magnani. “Mortacci tua! Io prima o poi me ne vado! Voglio vede’ che cazzo fai senza de me!”.
Un paio di piani più in giù uno scudetto giallorosso. L’ombra sul triangolino di stoffa appartiene a un uomo che non sta parlando. Sono sicuro però che, se lo facesse, l’atmosfera intorno a noi si arricchirebbe di folclore. Per il momento si limita a godersi la sua sigaretta mentre si domanda se il pranzo preparato da sua moglie sarà all’altezza del profumo del sugo che proviene da qualche interno più in là.
Uno sguardo fuori per esserci dentro.
Una sensazione che non ho mai provato da nessun’altra parte. Mi mancava.
Tornato a Roma da un paio di settimane. Stessi obbiettivi, stessa voglia di raggiungerli. Uno spazio a disposizione per poter lavorare insieme.
MeetingLife Cowo Cafè. Mi piacerebbe chiamarlo cosi. Ci penseremo più avanti però. Ora ci sono un sacco di progetti su cui concentrarsi.
Un quadernino sta facendo il giro del mondo, il sito è quasi pronto per essere lanciato e nei miei appunti ci sono mille altre idee che mi piacerebbe cominciare a sviluppare.
Il 2012 non è cominciato benissimo. Qualche problemino di salute mi ha tenuto lontano dai miei progetti. Sono ancora in fase di recupero e non faccio video da una vita. Per ora, a causa di qualche effetto collaterale indesiderato (dovuto a qualche farmaco di troppo), mi ritrovo con la faccia di Buddha sul corpo di Gandhi. Meglio evitare. Mi sto limitando a rispondere alle domande di chi mi incontra per strada e, con l’espressione semi perplessa, mi chiede “sbaglio o sei ingrassato un po’ ?”
Ora sto molto meglio però. Ho voglia di fare un sacco di cose. Voglio viaggiare e incontrare persone.
Roma è bellissima.
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